"Città che educa" - 4 Ottobre

"Città che educa"
4 ottobre 2024
Sintesi della prima giornata di convegno.

Jacopo Giuca, con la lettura di un testo sul significato di educazione secondo i Pensatori della storia umana, ha dato l'avvio all'evento, introducendo la lezione magistrale del professore di filosofia, Scordino, il quale ha messo a disposizione della platea la sua immensa esperienza di insegnante e di educatore.

- Perché si educa?
- Qual è la differenza tra istruzione ed educazione?
- Tutto ruota intorno ad un sistema valoriale che va dal pregiudizio all'apertura di idee e di vedute sociali.

La lezione del professore, orientata dallo sviluppo dei quesiti, ha indotto i presenti a riflessioni profonde sulla responsabilità di educare e di insegnare, regalandoci un suggerimento finale: l'importanza dell' essere intellettualmente onesti.

-Di che tipo di educazione possiamo parlare se il testo iniziale letto è stato elaborato dall'IA, dopo una chiaccherata col professore?
Questo, invece , è stato il saluto di Jacopo al prof. Scordino che ha lasciato tutti noi col sorriso e nuovi pensieri a frullare nella mente.

Di seguito, Carmen Bagalà ha introdotto l'argomento "Io ho quel che ho donato", esprimendo il concetto del dono, nato dalla testimonianza di direttrice della Caritas.
Il dono è gratuito ma ha in sé la particolare capacità di ritorno: la ricchezza del donarsi.
Dunque, educare al dono è uno degli impegni importanti di una vera società. Una comunità potrà funzionare soltanto se le istituzioni avranno la forza di spingersi oltre: guardare l'aspetto umano davanti ad ogni situazione da affrontare.

L'ultimo intervento dell'incontro è stato realizzato da Emilio Lupis, Nicola Monteleone e Rosario Scarfò, che hanno dato valore profondo all'importanza delle radici, riprendendo il valore della "restanza" di Vito Teti per passare a Pierangelo Bertoli "con un piede nel passato e lo sguardo dritto nel futuro". Poi, è stata evidenziata l'importanza della nostra storia, del nostro vissuto e del legame tra Locri e Gerace, che ci porteremo dietro ovunque andremo: la memoria è l'identità di un popolo.
La cultura delle radici e la lotta per apportare valore al territorio di appartenenza è stato il tema approfondito e sentito da Rosario Scarfò che ha commosso i presenti con le sue testimonianze.
Nicola Monteleone, infine, ha descritto l'importanza dell'associazionismo e la sua esperienza nella scuola che attraverso la pratica di diverse attività didattiche continua a divulgare la storia della nostra Calabria.

L'evento è stato arricchito dalla partecipazione attiva delle studentesse e degli studenti del liceo artistico, che hanno realizzato un laboratorio di arte estemporanea, e dalle ragazze e dai ragazzi del liceo classico, che hanno portato il loro contributo attraverso l'impronta di Radio Ivo. Questi giovani talenti sono riusciti a catturare l'attenzione di tutti i presenti, creando un'atmosfera coinvolgente e stimolante. L'esperienza si è trasformata in opportunità per esprimere le diverse forme di educazione attraverso l'arte, la cultura e la comunicazione.

Grazie di cuore a tutti i relatori, ci hanno regalato sapere ed emozione 


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