Città che educa

Città che educa

"Città che educa"5 ottobre 2024Serata conclusivaL'ultima parte del convegno è stata aperta dal caloroso saluto del Sindaco di Locri, Giuseppe Fontana, il quale ha messo in luce l'importante operato della Fondazione, sempre attenta a promuovere l'Educazione in tutte le sue forme. Il giornalista della Gazzetta del Sud, Rocco Muscari, ha poi introdotto il tema dell'educazione spirituale, invitando don Fabrizio Cotardo a condividere le sfide che la Chiesa affronta nei confronti delle nuove generazioni. Don Fabrizio ha offerto una serie di riflessioni profonde e lungimiranti. Ha sottolineato come la Chiesa possa fungere da madre e maestra, a patto che le sue azioni siano radicate nel rispetto e nella consapevolezza anche dei propri fallimenti. Solo attraverso un dialogo aperto e l'ascolto attento delle esigenze dei giovani la Chiesa può rinnovare la sua missione educativa, dimostrando coerenza tra parole e azioni.Particolare attenzione è stata dedicata all'impatto della tecnologia e dell'intelligenza artificiale nella vita quotidiana. Don Fabrizio ha affermato che, se utilizzate in modo etico, queste risorse non sono intrinsecamente negative; dipende interamente dall'uso che se ne fa. Anche i social media, se impiegati per diffondere bellezza e positività, possono contribuire al bene comune, ma è fondamentale rimanere vigili: possono facilmente trasformarsi nell'"agorà della stupidità più totale".La ricerca del Sacro, ha aggiunto poi, è una costante dell'esperienza umana, manifestata attraverso simboli e pratiche diverse. È questa dimensione sacra a guidarci verso la maturazione personale e a dare significato alla nostra esistenza. Don Fabrizio ha concluso il suo intervento con un tenero messaggio di gratitudine, sottolineando l'importanza della comunione di intenti e della collaborazione con poche parole: - Grazie di esserci! Successivamente, Giovanni Scarfò, Presidente della Fondazione, ha avviato una discussione sulle politiche educative, dialogando con il sociologo Francesco Rao, il quale ha condiviso esperienze significative. È stato evidenziato che la politica, purtroppo, ha perso la capacità di attrarre e affascinare i giovani. I ragazzi, pieni di desideri, progetti e sogni, spesso si sentono zittiti dagli adulti che non vogliono ascoltarli. Rao ha messo in luce la problematica della povertà educativa e l'importanza fondamentale dell'istruzione nel ridurre il divario sociale, creando opportunità e vera inclusione. Ha anche sottolineato il ruolo cruciale degli insegnanti nel lasciare un segno duraturo nella vita degli studenti, evidenziando la necessità di un ascolto attivo e di un confronto aperto orientato ai valori di pace e bellezza.Educare al senso del bello è diventato un imperativo sociale, affinché questa sensibilità possa influenzare positivamente l'agire collettivo. Ed è essenziale costruire una rete che metta al centro l'essere umano, desideroso di interazioni genuine e capace di superare la solitudine generata dall'uso eccessivo dei social media.Infine, è stata esplorata anche la funzione educativa della città sotto il profilo urbanistico, con l'idea che la bellezza di un luogo sia fondamentale per creare un ambiente sano e favorevole alla crescita. La bellezza, hanno concordato tutti, è indispensabile per il benessere della collettività.A chiudere la serata sono stati gli studenti del liceo artistico, che hanno presentato le loro opere realizzate durante le due giornate di convegno, testimoniando che, come affermato, è la bellezza che salverà il mondo!#fondazionescannapieco#cittàdilocri #cittàcheeduca#leducazionealcentrodelvillaggio#insegnareededucare#educarealsacro#educareallabellezza#politicheeducative